La Chiesa di San Martino Vescovo è situata nel centro storico in adiacenza di quella che fu la principale di quattro porte che in epoca medievale davano accesso al borgo.
La chiesa di San Martino Vescovo è in stile barocco ed è costituita da tre navate con tre corrispondenti ingressi. La facciata si presenta ricca ed aggraziata di ornamenti. Essa è caratterizzata dalla presenza di tre portali: due piccoli ai lati sui quali sono state collocate delle finestre ovali e che introducono alle due navate laterali minori, ed al centro il portale più giù grande, decorato dalla scultura di San Martino dalla quale prende il nome, attraverso il quale è possibile accedere alla navata principale
L’attuale struttura risale al 1770, edificata su una preesistente chiesa, come testimonia l’iscrizione sulla chiave d’arco del portale centrale: SANTI MARTINI ECCLESIA VETUSTATE FERE COLLAPSA SUMPTIBUS EIUSDEM IN MELIU ET MAIUS REFECTA A.D. MDCCLXX
L’intervento venne realizzato grazie alle risorse del Monte Frumentario della Chiesa stessa e alle donazioni spontanee del popolo che fornì materiali da costruzione: pietre, calce e legname. Il progetto si deve a Nunzio Margiotta, mastro muratore nativo di Pescopennataro (IS), autore anche della Chiesa di Santa Maria Assunta in Ripalimosani (CB) in cui si ritrovano diverse similitudini architettoniche.
L’interno riflette lo stile baroccheggiante della facciata ed è impreziosito da elementi di pregevole fattura, il presbiterio accoglie i dipinti dell’immacolata Concezione e dei quattro evangelisti realizzati nel 1774 dal pittore molisano Paolo Gamba.
Il Gamba fu tra gli artisti più rappresentativi della scena molisana nel XVIII secolo, formatosi presso la scuola di Francesco Solimena a Napoli, si inserì perfettamente nello stile barocco ed ebbe un’intensa carriera nell’ambito dell’arte sacra; le sue opere si ritrovano nelle chiese di molti centri molisani e delle regioni limitrofe.
Degne di nota sono inoltre le opere lignee del coro e del pulpito, quest’ultimo sito a destra dell’altare maggiore è finemente intagliato e viene attribuito all’artista Dorotea di cui purtroppo non si hanno altre notizie.
Il campanile fu costruito su una vecchia torre adiacente alla chiesa, in origine appartenente ad una casa ducale e in tempi remoti utilizzata come carcere. Nel 1770 la struttura venne coinvolta negli interventi di restauro della Chiesa Madre e riconvertita a campanile. Originariamente la copertura era a bulbo ma nel secondo dopoguerra, per esigenze strutturali, venne sostituita da quella a forma piramidale che troviamo tutt’ora.
Con il sisma del 2002 la Chiesa di San Martino ha riportato dei danni strutturali causati per lo più dalle travi di copertura che erano poggiate direttamente sulle volte causando il martellamento delle capriate sulla cupola. L’intera cupola presentava gravi lesioni ad
andamento parabolico e secondo i meridiani, che ne hanno provocato il distacco e la caduta di materiale (intonaci e stucchi decorativi in gesso).
Erano presenti lesioni in chiave agli arconi che sorreggono la cupola. La chiesa dopo esser stata per parecchio tempo messa in sicurezza con dei ponteggi, ha subito lavori di miglioramento sismico che hanno riparato i danni, consolidato le volte con FRP in vetroresina, consolidamento delle murature, costruzione delle capriate che sormontano la cupola e realizzato collegamento trasversali e longitudinali.